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COS’È IL BONDAGE DALLA TEORIA ALLA PRATICA
Il bondage è indubbiamente una delle pratiche BDSM maggiormente erotiche, che il grande pubblico ha iniziato a conoscere soprattutto a seguito del successo ottenuto dalla nota Trilogia delle cosiddette Cinquanta Sfumature, che hanno colto l’attenzione e la fantasia sia del folto pubblico dei suoi lettori, che dell’ancor più ampia platea raggiunta dalla cinematografia.
Il Bondage è, in pratica, costituito da una serie di fantasie erotiche che possono essere condivise da una coppia (e, perché no, da raggruppamenti sessualmente più numerosi ed arditi) e che si fondano, di base, su di un rapporto di dominazione e sottomissione, declinandosi in un gioco di potere che può spingersi fino a sublimare significative componenti masochistiche e sadiche.
Si tratta, in altri termini, di tecniche di limitazione delle capacità motorie (legature eseguite con catene, lacci, corde o corsetti) e sensoriali dello schiavo (che può essere temporaneamente privato della vista o indotto ad avere funzionalità respiratorie ridotte attraverso bavagli, bende o cappucci), finalizzate ad amplificare il reciproco piacere sessuale.
Queste tecniche, che senz’altro possono essere una modalità utile a ravvivare o accrescere la passione, o ad incrementare il livello di fiducia ed intimità di una coppia, possono risultare piuttosto pericolose laddove non utilizzate con la perizia e la cautela necessarie a praticarle in assoluta sicurezza. Può infatti accadere che un bavaglio troppo stretto applicato dalla Mistress possa indurre un’interruzione prolungata della respirazione dello schiavo, oppure una legatura troppo stretta possa provocare allo schiavo fastidiose lacerazioni epidermiche o, peggio, possa indurre lesioni anche gravi, specie se adottata durante posizioni sessuali inappropriate o troppo ardite.
E’ quindi indispensabile formulare un invito ad usare massima prudenza laddove si decisa di giocare in questo modo: la regola d’oro è prima di tutto il prendere accordi con il partner consenziente al fine di condividere una cosiddetta parola di sicurezza che, laddove pronunciata da chi sta subendo la sottomissione prescelta, porti all’immediata interruzione del gioco.
E’ inoltre opportuno seguire alcune prescrizioni di carattere generale:
- le corde devono essere morbide e non taglienti;
- lo schiavo non deve essere lasciato solo e rimanere costantemente in condizione di comunicare;
- la Mistress deve tenere sempre a portata di mano un paio di forbici per eventuali emergenze.
Vediamo quindi quali sono le tecniche preferite e maggiormente utilizzate dalle coppie che praticano il bondage, e come metterle in pratica in sicurezza.
LEGATURA DEI POLSI
Anche se alcune forme estreme di bondage prevedono che il partner venga appeso a supporti molto resistenti legato per i polsi, la forma più usuale prevede che le mani vengano legate dietro la schiena, palmo contro palmo, oppure incrociate. E’ sufficiente che la legatura impedisca allo schiavo di sciogliersi autonomamente (stringere troppo potrebbe interrompere la circolazione) per renderlo succube della sua Mistress.
LEGATURA DELLE CAVIGLIE
Il bondage è nella norma praticato alle estremità del partner sottomesso e le caviglie possono essere serrate sia tra loro (una fianco all’altra o accavallate, in modo che il partner non possa ad esempio stare in piedi), sia separatamente, a due sostegni posti ai due estremi del letto, così da mantenere le gambe del partner forzosamente divaricate (difficilmente i polsi vengono legati a braccia divaricate in quanto la posizione, troppo simile ad una crocifissione, non è considerata particolarmente erotica dai più).
LEGATURA DEL TORACE O DELLE GAMBE
Altre tecniche, attraverso l’uso combinato delle corde e di particolari posture di braccia e gambe possono inibire maggiormente il partner schiavo, costringendolo in una sorta di camicia di forza che ne impedisce sia la deambulazione sia la generalità dei movimenti diversi da quelli rotatori, ad esempio sul letto.
… e buon bondage a tutti !!
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